Comune di Cappelle sul Tavo, Comuni a Cappelle sul Tavo (PE) - Abruzzo in Festa
 

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Comune di Cappelle sul Tavo

Comune di Cappelle sul Tavo

Cappelle sul Tavo (PE)
Categoria: Comuni
Contatti:

Comune di Cappelle sul Tavo
Piazza Marconi 24
65010 - Cappelle sul Tavo (PE)

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Comune di Cappelle sul Tavo
Descrizione:

Le più antiche memorie storiche di Cappelle sono legate alla vicina Montesilvano con la quale spesso in passato ci sono state rivalità e dispute molto accese. Augusto Riccio, poeta e scrittore d'origine cappellese, in un articolo apparso sulla rivista Pensiero ed Arte presentava la cittadina abruzzese, in cui da giovane viveva e studiava, come un paese rurale tra il mare Adriatico e la catena dell'Appennino, allo sbocco della valle del Tavo, alle falde del Gran Sasso d'Italia.

Nei tempi remoti questo territorio fece parte dell'antichissimo Angulum (attuale Città S. Angelo), una delle quattro città in cui l'Imperatore Augusto distribuì il popolo dei Vestini.

Curiosa e controversa è l'origine del nome Cappelle. Se si guarda alla sua etimologia, sembra derivare dall'ebraico Cap-helle, che significa braccio separato, cioè paese sparso. Per altri tale nome sembra derivare dalle antiche cappelle o chiesuole sparse nel territorio (Villa Carmine, Villa Cappelle, Villa S. Maria, Bivio Casone-Moscufo), intorno alla strada che i Romani costruirono per congiungere Penne, capitale dei Vestini alla valle dell'Aterno.

In una storia d'Abruzzo viene menzionato il Posto di Guardia de "le Cappelle" del 1500 che per l'affluire di carrozze, diligenze, viandanti e pellegrini, venne ampliato con stanze e locande e scuderie per i cavalli. Per le vicende storiche e per le lotte tra i signorotti, esso passò come feudo dei duchi di Città S. Angelo, ma la vita divenne dura a causa dei fuggitivi, malandrini, carovane di zingari che vi facevano lunghe soste, infestando e impoverendo le campagne, tanto che il duca mise all'asta il ducato e si ritirò a Napoli.

Di qui anche la ricca tradizione gastronomica di Cappelle ricordata nella cantilena dell'Arciprete Basilicati con i versi: " pe cumprà cipolle belle, va a la zenghere de le Cappelle". Da un manoscritto ritrovato nell'archivio del Comune di Spoltore si rileva che verso il '600, una colonia di Schiavoni, abitanti della Schiavonia, fu chiamata a coltivare queste contrade, essendo la popolazione locale diminuita di molto, a causa delle continue invasioni di barbari. Più tardi il Ducato venne acquistato da un signore intelligente e operoso che ridiede forza ai contadini di queste terre, facendo rifiorire numerose masserie nella valle e sui poggi e così le fosse granaie vicino alla vecchia chiesa furono piene di grano.

Il Posto di Guardia divenne un'accogliente casa di campagna con un immenso parco che a giudicare da una distinta del 1812 sul boschetto di Cappelle, era pieno di piante pregiate. Dopo il 1830 Cappelle ebbe un nuovo signore, il barone Rodolfo De Landerset, capitano svizzero alla corte di Napoli che aveva sposato una figlia dei duchi di Città S. Angelo. Egli fece eseguire intensi lavori ai suoi villici per rinforzare i declivi dei poggi, soggetti a frane e fece arginare il fiume Tavo, valorizzando il fondo valle con una saggia distribuzione delle acque.

L'attuale denominazione di Cappelle risale al 1905 (vedi la delibera della costituzione), completata con la specificazione sul Tavo nel 1914 quando era sindaco il barone Carlo De Landerset, ma nell'antico si è sempre denominato Villa Cappelle ed il suo stemma era raffigurato da un grande cappello a larghe falde con nastro e fiocco soprastante due gotiche cappelle con la scritta "universitas cappellarum". I primi abitanti dovevano essersi dedicati anche alla fabbrica delle pignatte, poiché un secolo fa, furono ritrovati oggetti primitivi di terracotta assai tipici delle antiche genti ed una fonte sulfurea abbandonata. Tuttora esiste una zona denominata Pignatara: era probabilmente questa, un'antica industria connaturata al locale terreno in prevalenza argilloso.
Oltre ai vassalli che coltivavano le terre del barone, vi erano pure contadini indipendenti che coltivavano le proprie terre e ricchi possidenti detti " magnifici " che avevano un cimitero riservato.

Infatti durante alcuni lavori di restauro della Chiesa parrocchiale, fra quattro ossari comuni fu trovato un ossario dove erano conservati, in una lunga stanza rettangolare circa duecento scheletri di corpi umani ben mummificati. Questo modo di seppellire i morti, risale al terzo o quarto secolo, quindi dimostra che questa popolazione era vissuta prima che Chiesa ed ossario fossero costruiti: l'origine di Cappelle va ad attestarsi, probabilmente, prima o intorno all'anno 1000.

Nulla si sa di preciso sull'epoca in cui Cappelle si unì a Montesilvano che si fa risalire intorno al 1804. Richiamandosi anche a questi precedenti storici, Cappelle, intraprese una lunga lotta presso le autorità provinciali e centrali per staccarsi e riottenere la sua antica autonomia. Anche e soprattutto Montesilvano non era d'accordo con questa amministrazione unificata perché Sindaco, Cancelliere e Cassiere risiedevano a Cappelle. Così i cittadini di Montesilvano nel 1814 rivolsero una petizione al Ministero dell'Interno per riavere la passata autonomia. Ma tale istanza di separazione non fu accolta, anche perché le autorità richieste di relazionare a riguardo, affermarono ancora che: " Avendo preso le convenevoli indagini su questa domanda, il Comune di Montesilvano non contiene un numero di soggetti idonei a portare il peso delle pubbliche cariche e ha bisogno dei cittadini delle "Cappelle" per dividerne il peso." La separazione arrivò comunque nel 1904 e l'anno successivo nasce ufficialmente il Comune di Cappelle, ma rimase sospeso e reclamato, il provvedimento di legge relativo all'allargamento del territorio, data l'esigua grandezza di quello assegnatogli provvisoriamente dal Genio civile di Teramo, pari a circa 500 ettari, sicuramente meno di quello che aveva in passato.

Il Palazzo Comunale con loggiato e torre dell'orologio è del 1947, ristrutturato alla fine degli anni settanta. La Chiesa Parrocchiale (1886) è intitolata alla B.V. Maria Lauretana. Il Santo Patrono di Cappelle sul Tavo è San Pasquale Baylon la cui ricorrenza cade il 17 maggio, mentre un'altra solennità religiosa è quella del Corpus Domini nella prima metà del mese di giugno.
Cappelle diede anche i natali al patriota Baldassarre Di Tullio che prese parte ai moti rivoluzionari del 1848.

Infine fra i ricordi più curiosi di storia antica è da ricordare che a Cappelle nacque e morì Oreste de Amicis (1824-1889), il cappuccino asceta che si dichiarò e fu creduto "il messia d'Abruzzo"; quel "Novello messia" di cui G. D'Annunzio parla lungamente nel "Trionfo della Morte".

Più recente è da ricordare l'entusiasmante corsa automobilistica del Circuito di Pescara detta "Coppa Acerbo" che attraversava l'intero paese in una cornice di stupenda bellezza fatta di discese e di curve ampie e strette che attiravano l'interesse di tutta la collettività, vista la notorietà che questa pista aveva saldamente e onorevolmente assunto in campo nazionale e internazionale.
Attualmente la manifestazione più importante è il tradizionale Palio delle Pupe di Cappelle sul Tavo che si svolge ogni anno in occasione della Festa dell'estate. Tutti i rioni e le contrade del paese preparano la loro "pupa" che altro non è che un fantoccio di carta pesta raffigurante una bella donna, adornato di giochi e spari pirotecnici, all'interno del quale è nascosto un eccellente ballerino che a suon di musica guida uno spettacolo davvero esilarante.
La tradizione vuole che da queste parti i contadini, per ringraziare il buon Dio per le messi raccolte e nello stesso tempo per propiziare un nuovo abbondante raccolto per l'anno successivo, ardessero dei grandi fuochi che scoppiettavano e facevano scintille, mentre tutt'intorno le genti si davano a canti e balli.


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