Raduno camper "RADUNO DI PASQUA" a SULMONA, Sulmona AQ, 25/03/2016 - Abruzzo in Festa
 

Abruzzo in festa

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Dettagli evento:

mar 25 2016
mar 28 2016

Raduno camper "RADUNO DI PASQUA" a SULMONA

raduno nazionale camper

Letture: ... - Raduni a Sulmona - AQ



ATTENZIONE: Questo evento si è svolto nel PASSATO!!
Sai se verrà riproposto? SEGNALACELO tu stesso!

Approfondimenti: INSERISCI un approfondimento
dove: SULMONA
info periodo: Pasqua 2016
data: da venerdì 25 marzo 2016, alle 12:00
a lunedì 28 marzo 2016, alle 23:00
intrattenimenti:
info sul luogo:

Qui trovi maggiori informazioni su questo evento
Organizzazione: Camping Club Civitanova Marche
Referente: Gattafoni Gabriele
E-mail: Contatta il referente
Telefono: 3397727357
Descrizione evento:
              Il CAMPING CLUB CIVITANOVA MARCHE                                                
in collaborazione con l’Amministrazione Comunale
           e l’Associazione Campeggiatori Sulmona
           organizza il raduno nazionale camper                  

           RADUNO DI PASQUA A SULMONA

           città del confetto e patria di Ovidio
                 dal 25 al 28 marzo 2016

Programma
 
Venerdì 25/3 dalle 8:30 arrivo, sistemazione e registrazione equipaggi presso l’area riservata in Via XXV Aprile (N42°3’19.783” – E13°55’50.912”) a Sulmona (800 mt dal centro).
Ore 17:00 avvio Processione pomeridiana del Cristo Morto con partenza da Chiesa di Santa Maria della Tomba.
Ore 20:00 processione serale del Cristo Morto (Processione dei Trinitari) con partenza dalla dalla Chiesa della Trinità.
 
Sabato 26/3  dalle 9:30 visita guidata al centro storico (Itinerario: Porta Napoli, S.Maria   della Tomba, Acquedotto Medievale, Piazza Maggiore, Fontana del vecchio, Santa  Francesca della Scarpa, la statua novecentesca di Ovidio con il palazzo quattrocentesco del mercante veneziano, Corso Ovidio, SS. Annunziata, S. Panfilo)  

Pomeriggio: possibilità di visitare liberamente il museo del confetto (km. 2,3 dal parcheggio), il Polo Museale Civico dell’ Annunziata (con le sezioni Domus di Arianna, Archeologica, Medievale e Moderna, del Costume Popolare Abruzzese – Molisano e della Transumanza) e il Polo Museale Civico Diocesano di S. Chiara (Museo Diocesano, Pinacoteca Civica, Biblioteca diocesana)

Ore 19.00 “Aperitiviamo insieme” con l’aperitivo offerto dal Club.
Ore 21:00, per chi lo desidera, Processione dell’Addolorata dalla Chiesa di S.Maria della Tomba a quella di San Filippo Neri.
Veglia pasquale nella Chiesa di S.Maria della Tomba.

Domenica 27/03  dopo la S.Messa, inizio manifestazione “Madonna che scappa” in Piazza Garibaldi alle ore 12:00.
Possibilità di pranzare c/o esercizi convenzionati
Pomeriggio: visita libera a Sulmona. Ore 18:30 spostamento con i camper  presso il ristorante/balera “La Gomera” sito in Via Provinciale Morronese (a circa due km di distanza dal parcheggio) per la cena di Pasqua.
Ore 20:00 Cena insieme. La serata sarà allietata da musica e esibizione di ballo. (Menù: antipasto della casa, fettuccine al ragù, agnello, brasato di manzo, patate al forno, insalata, dolce, bevande, caffè).

Lunedì 28/3–Ore 9:00 circa spostamento in pullman per Visita guidata  all’Abbazia Santo Spirito al Morrone
Al termine rientro al parcheggio. Dopo il pranzo, libero, saluto  ai partecipanti e… arrivederci al prossimo incontro!
 
Quota di partecipazione: € 60,00 per equipaggio di due persone, per ogni persona aggiunta € 25,00 a persona. Bambini fino a 10 anni, partecipanti al raduno, gratis.  - Ristoranti ed esercizi commerciali convenzionati durante il periodo del raduno
Prenotazione obbligatoria entro giovedì 17/03/2016 (o al raggiungimento dei posti disponibili)
Info: ore pasti: 0733/898689 e 339/7727357 Gabriele e Maria e-mail: campingclubcivitas@alice.it
 sito web www.campingclubcivitanovamarche.com
 Il programma potrà subire variazioni poiché ancora in fase di perfezionamento e per cause indipendenti da ns. volontà.
Il Direttivo declina sin da ora ogni responsabilità per quanto possa accadere prima, durante e dopo la manifestazione.

Vi aspettiamo in tanti!!!
                                                                                                                Lo staff  

QUALCHE NOTIZIA...
Sulmona, patria   di Ovidio (poeta dell’Amore) e città del confetto è, per restare in tema di confetti, una piccola bomboniera dal passato illustre dove storia, arte, cultura e sapori si congiungono magicamente.

Ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, in quello che qualcuno ha definito il Polmone Verde d'Europa, in considerazione del rapporto tra vegetazione e territorio.
Intorno… il Gran Sasso d'Italia, che, se non innevato, riproduce il profilo di una donna supina,  la Majella e il Morrone. Su quest'ultimo, si ritirò è visse da eremita Celestino V, Fra Pietro da Morrone, appunto, “Colui che per viltà fece il gran rifiuto”, secondo Dante, cioè abdicò come papa.
Sulmona ha dato i natali nel 43 a.C. al poeta latino Publio Ovidio Nasone, la cui statua è posta in Piazza XX Settembre, luogo di incontro di tutte le generazioni sulmonesi.
Arrivando nel cuore antico della città,   percorrendo il moderno Ponte Capograssi, ci si imbatte subito nel Teatro Comunale e nei Portici caratteristici, che immettono in Corso Ovidio, arteria principale dedicata al passeggio pedonale, che attraversa in lunghezza la città. Sulla sinistra Piazza XX, dominata dalla statua di Ovidio.
Proseguendo a salire verso sud, ci si imbatte nella Fontana del Vecchio, sormontata da una testa barbuta, da cui prende il nome. La fontana è addossata al primo pilone dell'Acquedotto Medioevale, straordinario esempio di antica ingegneria idraulica. Di fronte c'è la Chiesa di San Francesco della Scarpa e poco più avanti Piazza del Carmine. Guardando attraverso gli archi dell'Acquedotto, Piazza Garibaldi, anticamente Piazza Maggiore, al cui centro c'è la Fontana Monumentale e dietro la quale si trova la Chiesa di San Filippo Neri. Su un lato della medesima Piazza, alla destra dell'Acquedotto, un po' nascosta, c'è la Chiesa di Santa Chiara, restaurata dopo i bombardamenti. All'interno la Ruota in legno, dove le madri indigenti, anticamente abbandonavano i figli, certe che sarebbero stati raccolti e allevati dalle Clarisse. In Piazza Garibaldi, ancora oggi, il mercoledì ed il sabato, si fa il mercato, a Pasqua invece, vi viene rappresentata la resurrezione di Cristo.
La festa di Pasqua è detta localmente “la Madonna che scappa in Piazza,” in quanto vi si rappresenta, la corsa della Madonna, inizialmente incredula, verso il figlio risorto. Sempre in Piazza Garibaldi, l'ultima settimana di luglio, viene rappresentata la Giostra Cavalleresca e il Corteo in abiti medioevali dei casati nobiliari.
Proseguendo a salire, il Corso termina in alto con una delle famose Porte (si dice fossero 12) che davano accesso all'antica cinta muraria: Porta Napoli. Un po' prima della Porta, sulla destra, c'è la Chiesa di Santa Maria della Tomba. Pare che tale chiesa prenda il nome dagli innumerevoli ritrovamenti di resti umani ivi sepolti, su cui esistono varie leggende. Facendo il percorso opposto, sempre partendo da Piazza XX, si va in direzione della Villa Comunale e si trova la Chiesa della SS. Annunziata, bellissima architettura, di recente restaurata, al cui interno c'è un piccolo Museo Civico. Subito dopo, c'è la Chiesa della Trinità e, per finire, prima della Villa Comunale, sempre sulla sinistra, Porta Romana. Se avrete la pazienza di attraversare la Villa, vi troverete nell'antichissima Cattedrale di San Panfilo, patrono di Sulmona.


La Settimana Santa a Sulmona, insieme di tradizioni e di riti religiosi.

L'origine di queste manifestazioni è molto antica: presumibilmente risale all'epoca medioevale e si sviluppò notevolmente nel periodo barocco grazie anche alle due Confraternite che ancor oggi organizzano le cerimonie: la
Trinità (chiesa della Trinità) e S. Maria di Loreto (chiesa di S.Maria della Tomba). Uno sguardo ai riti a cui avremo la possibilità di assistere:
Venerdì santo
Processione pomeridiana del Cristo morto
Intorno alle 17.00, dalla chiesa di S. Maria della Tomba, con i confratelli di S. Maria di Loreto (lauretani), si snoda la processione pomeridiana del Cristo morto, composta dal simulacro del Cristo morto in possesso della Confraternita e da quello della Madonna che Scappa vestita di nero. La processione, preceduta dalla banda che intona la celebre marcia funebre del Vella, attraversa solo le vie del quartiere Borgo S.Maria della Tomba, fino alla grande Piazza Garibaldi, per poi far ritorno in chiesa. È chiamata piccola Processione per distinguerla dalla processione serale organizzata dall'Arciconfraternita della SS. Trinità

Processione serale del Cristo morto (Processione dei Trinitari)
Tra le processioni del Venerdì Santo, quella serale è sicuramente la più suggestiva e la più grande che richiama un gran numero di turisti e di fedeli e a cui tutti i sulmonesi sono profondamente legati; si snoda per tutte le vie del centro storico. È organizzata dai confratelli della SS. Trinità, perciò è nota anche come Processione dei Trinitari.
Il passo caratteristico dei portari è quello lento e dondolante del cosiddetto "struscio". La processione ha inizio dalla piccola e antica chiesa della Trinità, sede dell'Arciconfraternita, che riapre dopo essere stata chiusa dal Mercoledì santo. All'inizio sfila il Tronco, grande croce coperta da un velluto rosso e decorata da foglie e frutta in argento, tutto del '700. Il Tronco è portato da un confratello e dietro di esso sfilano tutti gli altri confratelli che portano i caratteristici e tipici "fanali" in argento del '700. Dopo questi, c'è il coro composto da oltre 120 cantori che intonano il Miserere di Barcone e Scotti eseguiti ad anni alterni (anni pari Barcone, anni dispari Scotti), affiancati dalla banda che accompagna il canto. Sfila poi il pesante catafalco in argento del '700 (decorata con tessuti e veli) dove è posta la statua del Cristo morto sopra il quale, prima della processione, i confratelli hanno posato 33 garofani rossi. A chiudere il mesto, lento e lungo corteo è la statua dell'Addolorata, una particolare statua vestita con un abito completamente nero. Arrivati alla chiesa di S. Maria della Tomba, dal campanile della chiesa scende una cascata di luci che, nella fede cristiana, serve ad indicare che il Cristo ha liberato i fedeli dai peccati. Davanti a questa chiesa, secondo antichi e rituali patti, i Trinitari cedono ai Lauretani il permesso di portare le statue per le vie del loro quartiere, riconsegnando poi ai Trinitari le statue. I Lauretani hanno comunque il permesso di sfilare con i Trinitari fino al rientro in chiesa, anch'esso molto suggestivo: tutti i confratelli con i "fanali" si dispongono attorno al portale e assistono al rientro del Tronco del Cristo e dell'Addolorata (quest'ultima rientra rivolgendosi alla folla dei fedeli e turisti). Dopodiché, i battenti della chiesa vengono chiusi. La processione inizia all'imbrunire ore 20 circa per fari ritorno nella Chiesa della Trinità poco dopo la mezzanotte.

Sabato santo
Il trasporto della Vergine (processione dell'Addolorata)
I confratelli Lauretani, vestiti non con il loro classico abito ma completamente in nero, preceduti da altri confratelli con i "fanali", trasportano al bagliore delle fiaccole, la statua della Vergine anch'essa vestita di nero, dalla chiesa della Tomba a quella di San Filippo, in fondo alla Piazza Garibaldi. La processione esce alle 21. La mesta, ma toccante processione a cui i confratelli lauretani sono particolarmente legati, si avvia con il passo dello "struscio" fino a giungere alla Chiesa di San Filippo Neri dove verrà custodita fino al giorno successivo in attesa della corsa.
Veglia Pasquale
Nella chiesa di S.Maria della Tomba si svolge la veglia pasquale. A mezzanotte, una luce soffusa si accende sull'altare e la statua settecentesca del Cristo risorto, sale fin sopra l'altare da dietro, a testimonianza della Resurrezione. In San Filippo, nel frattempo, termina la veglia funebre della Madonna.
 
Domenica di Pasqua - La Madonna che Scappa in Piazza
Lauretani esisteva una certa diffidenza, anche se adesso la questione si è appianata.
Intorno al 1800, i Lauretani decisero di inscenare la loro manifestazione sacra nella storica Piazza Garibaldi, una delle più grandi del centro Italia. La processione del Risorto, organizzata dai Trinitari, cominciò a perdere la sua popolarità, inoltre appariva quasi ironico il fatto che i confratelli sfilassero nel centro di Sulmona con la loro statua, mentre contemporaneamente si svolgeva il rito della Madonna che Scappa, a volte capitava che le due processioni si incontrassero, così, alla fine, la processione del Cristo fu abolita.
La Madonna che Scappa è una rievocazione narrativa dell'incontro tra la Madre di Gesù e il Cristo risorto.
Nel giorno della domenica di Pasqua, dopo la messa presieduta dal Vescovo, alle 11.00, dalla chiesa di S. Maria della Tomba parte la processione della Confraternita della Madonna di Loreto. All'inizio sfila lo stendardo verde della confraternita, poi tutti gli altri confratelli con i lampioncini e infine le statue del Cristo risorto e dei santi Giovanni e Pietro.  Arrivano in piazza Garibaldi, colma di gente (ormai l'evento di Sulmona è noto anche all'estero), una folla che lascia però un "corridoio" aperto per permettere il passaggio della Madonna durante la corsa dei portatori. Lo stendardo prosegue fino alla fine della piazza, mentre il Cristo risorto si posiziona su un baldacchino allestito sotto l'arco centrale dell'Acquedotto Svevo, all'ingresso dell'ampia piazza. Le statue dei due Apostoli proseguono invece a passo lento fino alla fine della piazza, dove si trova la chiesa di San Filippo e dove si trova la Madonna vestita a lutto. Mentre la statua di S.Pietro si ferma, quella di San Giovanni prosegue fino al portale della chiesa, annunziando alla Madonna l'avvenuta resurrezione del Figlio, ma, secondo la leggenda, Maria non crede a questa notizia. Gli annunci avvengono tramite un confratello che, bussando alla chiesa, deve anche rassicurare i confratelli incaricati di portare (e quindi far correre) la Madonna. Avvenuto il rifiuto della Madonna, San Giovanni torna da San Pietro affinché anche lui porti il lieto annuncio a Maria. Secondo la tradizione sulmonese, Pietro è na n'zegna fauzone, ossia un bugiardo (con evidente allusione ai tre rinnegamenti fatti dal santo durante il processo a Gesù) e quindi, all'annuncio di Pietro, risulta palese che la Madonna non creda e non si convinca della resurrezione del Figlio. San Giovanni ritenta di nuovo, questa volta con esiti positivi, cosicché la Madonna accetta di seguire i due Apostoli e il portone di San Filippo si apre tra gli applausi degli astanti. La Madonna esce e, accompagnata dai due apostoli, con il passo dello "struscio" si avvia al centro della piazza, dove c'è il fontanone, una grande fontana realizzata dagli artisti del ferro battuto di Pescocostanzo. In questo frangente l'atmosfera della piazza si fa tesa: i due apostoli si fermano, mentre, da lontano, la Vergine riconosce il Figlio Risorto. In un attimo, con un ingegnoso sistema di fili (conosciuto soltanto dalla confraternita e dalla famiglia d'Eramo, che ha il privilegio di vestire la Madonna), il manto nero e il fazzoletto cadono, lasciando il posto ad uno splendido abito verde ricamato d'oro e ad una rosa rossa, mentre in aria si levano in volo 12 colombe. Alle 12.00 in punto, la Madonna inizia così la sua corsa, tra gli applausi della gente, le note della banda e lo sparo dei mortaretti. Arrivata davanti al Cristo i confratelli si abbracciano, arrivando spesso a non trattenere le lacrime per la commozione.
Se tutta la sequenza si svolge senza intralci (corsa, caduta del manto e fazzoletto, volo delle colombe), la tradizione
prevede che l'anno sarà propizio, mentre se qualcosa non funziona come previsto, sempre facendo riferimento alla stessa tradizione popolare, vi saranno sventure o calamità naturali. La preoccupazione diventa più grande se la statua della Madonna dovesse cadere durante la corsa o, ancor peggio, si rovinasse. Storiche sono le cadute del 1914 e del 1940, secondo alcuni, presagi delle successive guerre. Dopo la corsa la Madonna è portata nella vicina chiesa di S.Chiara per ricomporre il manto e i capelli se, durante la corsa, si fossero scompigliati, ma anche per sostituire parte dell'armatura che costituisce il baldacchino su cui poggia la statua. All'incirca fino al 1809, quando la chiesa e il convento erano abitati dalle Clarisse, i confratelli portavano la Madonna in questa chiesa, cosicché le Clarisse (non potendo uscire dal monastero) potessero "salutarla", ma a seguito delle soppressioni napoleoniche il monastero fu abbandonato.
Dopo la ricomposizione delle vesti inizia la processione, a cui si uniscono anche i Trinitari che, a turno con i Lauretani, trasportano le statue. La processione, accompagnata dalla banda, è aperta dallo stendardo della confraternita dei Lauretani, seguono poi i confratelli con i lampioncini, le statue degli Apostoli, il Cristo risorto e la Madonna seguita dai fedeli. La processione rientra in S. Maria della Tomba, dove le statue degli apostoli sono rimesse nella cappella, mentre quelle del Cristo e della Madonna resteranno esposte in chiesa fino alla domenica successiva, quando saranno riposte nella Cappella della confraternita e celate agli occhi dei fedeli fino alla Pasqua successiva.
Visitare Sulmona Cliccate sul link:
http://luoghidavedere.it/luoghi-da-vedere-in-italia/luoghi-da-vedere-in-abruzzo/luoghi-da-vedere-in-abruzzo-la-citta-storica-di-sulmona_1153
                                                                                   


   

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