“E cosa c’è di nuovo?” potrebbe essere la reazione più spontanea alla proposta dell’ennesima degustazione di prodotti tipici: vino, formaggi, vendita diretta di prodotti e saluti, nella speranza di rivedersi alla prossima edizione. Quello che si vuole proporre con questa manifestazione è qualcosa di diverso, in modo sostanziale. Il primo punto di distacco con altri eventi simili è l’aver associato ai prodotti tipici del territorio una bevanda che non a tutti sembrerebbe consona: la birra. Con questo non si vuole sminuire il vino, sicuramente principe in questo tipo di eventi. Ciò che si vuole fare è dare rilievo a un tipo di attività ben distribuita sul territorio che, però, meriterebbe di essere maggiormente valorizzata e conosciuta in tutti gli ambiti. La birra ha la stessa rilevanza storico-culturale e richiede la stessa dedizione nella sua produzione, oltre al non trascurabile potere aggregativo che la contraddistingue.L’altro termine del binomio in questa manifestazione è, accanto alla birra, il centro storico di Capestrano, un dedalo di arte, di vita vissuta. Quella che si propone è un’esperienza multisensoriale, non una semplice degustazione, un viaggio a tutto tondo nel gusto, ma contemporaneamente permeati dalla musica dal vivo, dalle bellezze del nostro borgo, dalla storia che trasuda da ogni pietra del percorso, da ogni metro calpestato dai nostri antenati, dai santi e dai guerrieri della terra dei nostri avi. E’ un percorso tra le birre artigianali e prodotti tipici di attività locali lungo le vie del centro storico che si svolgerà il 2 e il 3 Luglio a partire dalle 16:00 fino a notte inoltrata. Il filo conduttore che lega l’evento è il TERRITORIO, questo significa che parteciperanno attività di diverso genere, senza che ci sia il rischio di uscire fuori tema. E come Enea con il padre Anchise in spalla, vogliamo raccogliere l’eredità che ci è stata affidata, dimostrando lo stesso attaccamento per ciò che è nostro, per un passato che non è dimenticato, per una realtà da lasciare ai nostri figli, per poter ancorarci ancora più strenuamente alle nostre radici.