Comune di Bisenti, Comuni a Bisenti (TE) - Abruzzo in Festa
 

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Comune di Bisenti

Bisenti (TE)
Categoria: Comuni
Contatti:

Comune di Bisenti
Piazza Duca degli Abruzzi 1
64033 - Bisenti (TE)

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Descrizione:
Bisenti è un comune della provincia di Teramo in Abruzzo. Situato nell'alta Valle del fiume Fino nell'antico territorio della Vestinia, fa parte della Comunità montana del Vomano, Fino e Piomba.

Le origini di Bisenti si perdono nell'oscurità dei secoli. I primi abitanti furono pastori, contadini di origine ellenica che, già nel periodo neolitico, transumavano le greggi, dalle falde del Gran Sasso alla Puglia, percorrendo la "via ad salinas" che, dalla Marsica, attraverso Castel del Monte, Campo Imperatore, Vado di Siella, scendeva verso Arsita e Bisenti, per arrivare fino a marina di Città S.Angelo, dove c'erano le saline. Secondo alcuni studiosi, Bisenti sarebbe la Beretra ricordata da Tolomeo.

Altri ne derivano il nome dalle parole latine Bis Septum. Fu un fortilizio dell'agro vestino, antico popolo italico che abitava, con i Marruccini di Chieti, i Peligni di Sulmona e i Pretuziani di Teramo, l'attuale territorio abruzzese, fino all'epoca della Roma Imperiale.
Dagli ultimi tempi dell'impero romano, fino alla dominazione longobarda, non si hanno notizie certe. Il Papa Alessandro III in una bolla del 1117 nominava anche Bifernum -nome che allora designava Bisenti- come tributaria di Monte Cassino. Nel 1279 il feudo di Bisenti passava agli Acquaviva di Atri e dopo di questi vi dominarono le famiglie Sforza, Folliero, Maiorano e Gattola.

Secondo la leggenda, Bisenti è la patria di Ponzio Pilato, ritenuto dai critici letterari danteschi come "colui che fece per viltade il gran rifiuto". Addirittura nel paese viene indicata la dimora dell'ambiguo funzionario imperiale, sul quale pesa la responsabilità storica della condanna a morte del Cristo Uomo. L'edificio, sebbene modificato e ristrutturato nel corso dei secoli, conserva ancora le caratteristiche di una tipica domus romana: pur mancando l'ingresso principale e il vestibolo, perfettamente conservato è l'atrio, che dava luce alle stanze e accesso all'impluvium, dove c'è un pozzo che serviva per la raccolta dell'acqua piovana.


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