Comune aquilano situato nella parte nord della Valle Peligna, alle pendici del monte Castellano. Fa parte della Comunità montana Peligna.



Il comune è popolato fin dall'antichità, caratterizzato da un'economia incentrata sull'agricoltura tradizionale e su un'embrionale vocazione turistica. La comunità dei vittoritesi risiede per intero nel capoluogo comunale, borgo compatto dalle caratteristiche case in pietra che non ha fatto registrare negli ultimi decenni una significativa espansione edilizia. I modesti rilievi boscosi della parte occidentale del comprensorio vittoritese interrompono lo sviluppo pianeggiante del territorio comunale, che per buona parte della sua estensione copre aree adatte all'intervento dell'uomo e bagnate dal corso del fiume Aterno. Nella vallata domina un clima temperato, con precipitazioni abbondanti in primavera ed autunno.



È stata avanzata l'ipotesi che il più antico insediamento rappresentasse una roccaforte dell'antica città peligna di Corfinio: la derivazione del toponimo dal latino "Vicus Turriitus" sembra dare consistenza a questa teoria. Le vicende del borgo medievale si intrecciano con quelle della vicina Raiano: entrambe conobbero, fra le altre, la signoria delle illustri famiglie dei Cantelmo, dei Brunforte e dei Lucentini. L'antichità del popolamento della zona è testimoniata dagli scavi archeologici del monte Castellano. È opportuno ricordare, inoltre, che la splendida chiesa quattrocentesca di S. Michele Arcangelo, con ciborio affrescato, fu edificata sul luogo di un tempio romano.



L'attuale abitato, di cui sono chiaramente visibili il nucleo originario e le successive addizioni, reca l'impronta inconfondibile della sua genesi medievale nella struttura urbanistica; è sovrastato dall'unica torre superstite dell'antico castello, che caratterizza in maniera inconfondibile l'immagine del borgo, ed impreziosito dalla chiesa quattrocentesca di Santa Maria, che presenta un pregevole portale cinquecentesco.